Shiatsu e tango.
Le mie due grandi passioni.
È da anni che continuo a sorprendermi da sola nel constatare, sempre e sempre di più, quanto la matrice ed il perno di due discipline apparentemente slegate, abbiano così tante cose in comune.
Ho iniziato lo studio di entrambe nello stesso anno, il 2009. Tango a gennaio e Shiatsu ad ottobre.
Mai avrei pensato che, lavorando su una, avrei compreso sempre di più l’altra... un costruttivo parallelismo che mi ha aiutato progressivamente a capire e sviluppare le intime capacità e necessità di ascolto e comunicazione sottile del corpomente mio e del mio partner o ricevente – a seconda che fossimo nell’ambito di un trattamento o di un tango - ed a capire l’opportunità di crescita nel potere costruttivo di quello spazio di condivisione.
Ma partiamo dall’inizio... dalla natura di queste due arti, per arrivare alla loro compenetrazione.

CHE COS’È LO SHIATSU
Dal giapponese... SHI= dito ATSU= pressione
Lo Shiatsu è una tecnica naturale a mediazione corporea che nasce in seno alla tradizione medico-filosofica cinese e si sviluppa successivamente in Giappone, dove il Ministero della Sanità ne ha dato ufficiale riconoscimento.
Consiste in pressioni naturali perpendicolari mantenute e costanti, effettuate sul corpo lungo canali energetici detti meridiani, o su aree specifiche, attraverso l’uso di pollice, dita, palmi delle mani, gomiti, ginocchia e piedi, con l’ uso del peso del corpo e quindi senza nessuna forza o tensione muscolare.
Lo scopo è quello di ristabilire l’armonico fluire del KI, l’energia vitale che scorre nei suddetti canali, aiutando così l’organismo ad attivare le proprie capacità di auto guarigione, a tutti i livelli, per il benessere naturale di corpo, mente e spirito.
A cosa serve e a chi
Lo shiatsu considera l’essere umano come un sistema multifunzionale composto da elementi energetici, psichici e fisici, in condizione di costante interdipendenza, dove l’assenza di salute, e quindi di benessere, è l’espressione concreta e percepibile della perdita di equilibrio energetico o “disarmonia”.
Ecco allora che l’importanza di questa disciplina, che mira a risvegliare le risorse energetiche dal profondo del corpo, portandole in equilibrio e concorrendo così al ripristino ed al mantenimento della salute in termini energetici.
Esso non è sostitutivo di eventuali terapie mediche, paramediche, psicologiche e psichiatriche ma è risultato essere perfettamente affiancabile, in accordo con il medico curante.

Serve PER:
- raggiungere il benessere psicofisico globale, l’equilibrio e la centratura attraverso il rafforzamento di mente, corpo e spirito;
- equilibrare il sistema emotivo, rilassare, "digerire" non solo il cibo, agendo su problematiche quali: ansia e malinconia, stress, insonnia e stanchezza cronica, cefalee, emicranie, principi depressivi;
- migliorare e regolarizzare il metabolismo, il sistema immunitario, il sistema endocrino e circolatorio, eliminare le tossine fisiche e psichiche, potenziare le capacità di resa individuali;
- migliorare la mobilità articolare e sciogliere tensioni e blocchi dovuti a: mal di schiena, lombalgie, sciatalgie, cervicalgie, contratture, colpi di frusta, dolori e rigidità alle spalle, periartriti scapolo-omerali, stitichezza, emorroidi e senso di nausea.
Serve A:
Tutti. Giovani e anziani, sportivi e sedentari, donne in gravidanza.
Attraverso diagnosi energetiche personalizzate, per ogni tipo di problema viene effettuato il trattamento più idoneo.

CHE COS’È IL TANGO
Tralasciando le definizioni tecniche riassumo l’essenza del tango con una definizione di Miguel Angel Zotto, la quale rappresenta il perfetto traghetto verso le comunanze con lo Shiatsu:
«Il tango non è maschio, è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l' "otto", che è come il cuore del tango, lo fa la donna.
Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione.
Un circolo virtuoso che consente poi l'improvvisazione. »
E da qui il concetto di sostegno, ascolto consapevole, rispetto degli spazi... asse: il tango che si sviluppa grazie ad un asse condiviso ma se, e solo se, entrambi i ballerini riescono a gestire il proprio.
Quando è tempo di condividerlo e quando di lavorare sul proprio?
Quando è tempo di creare e proporre e quando di fermarsi ad ascoltare... carpire il messaggio/proposta dell’altro, viverlo dentro per tradurlo creativamente fuori... e di lì rifiorire, gioire, sentirsi meglio...e con un di più ogni volta?
Come nel Tango, lo Shiatsu.

SHIATSUTANGO...
- Reciproco SOSTEGNO
Nello shiatsu si dice che non sia proprio corretto parlare di Operatore e Ricevente, ma di chi esegue il trattamento in modo consapevole ed attivo – Torì - e di chi tratta in modo inconsapevole – Uké -.
Perché? Perché Torì per agire il movimento di energia e “spostare” Uké da dov’è – cioè dalla condizione disarmonica in cui si trova prima di iniziare il trattamento, consentendogli di ripristinare la condizione di armonia fisica e psico-emotiva e spostare i suoi confini, ridisegnandoli - lavora non con la forza, ma facendosi sostenere, come in un sistema di leve.
Quindi: TORÌ PUÒ FUNZIONARE SU UKÈ GRAZIE AD UKÈ STESSO. IL RECIPROCO SOSTEGNO.
Il tutto all’insegna del tono, non, ripeto, della forza.
Come nel tango.

Questo avviene poiché il pilota dell’operatore è hara - l’addome, inteso come lo spazio dalle coste al pube, che i Giapponesi rappresenta l’individuo stesso, il centro della vita - la quale, attraverso il richiamo della forza di gravità, consente all’operatore di effettuare pressioni GIUSTE, pressioni precise e corrette, in grado di di “muovere” la forza vitale del ricevente... il suo KI.
- ASCOLTO consapevole
Oltre al COME premere, ci sono però anche il COSA e il DOVE, che si ottengono attraverso un’accurata diagnosi sia a tavolino che sul corpo (la mente mente, il corpo no! Occorre quindi sempre confutare sul campo fisico ciò che viene verbalmente riferito).
Condizione base per una corretta diagnosi è un ascolto attento, profondo, consapevole. E non solo a monte del trattamento, ma anche durante, per capire che tipo di pressioni effettuare in base a QUELLO SPECIFICO uké – siamo tutti UNICI!- come variarle a seconda di cosa si sente sotto e come reagisce..ascolto attento e continuo.
- EMPATIA
L’ascolto, che può essere autentico solo se torì lo esercita ed allena anche su se stesso e prima ancora di agire quello su uké.
Non si può ascoltare niente e nessuno, non si può creare nulla di autentico ed efficace se, a priori, non si è fatto il vuoto dentro e non ci si è centrati. Il campo neutro e fertile è la base di tutto.

Perché il cambiamento in ukè si manifesti, è però necessario che anche uké stesso faccia il vuoto e si predisponga ad ascoltare ed a ricevere. Il viaggio dentro di sé ed il superamento delle disarmonie (nello shiatsu non si parla mai di malattia, ma di disarmonia... ciò che, nell’UNICUM che è il nostro corpomente, si è staccato dalla fonte e va ricondotto ad essa per ricreare l’ARMONIA del TUTTO), presuppongono un atteggiamento/condizione di fiducia, apertura ed ascolto profondo...verso se stesso e verso l’operatore.
Questo conduce all’empatia.
E, di conseguenza, alla comunicazione su più livelli, dunque alla trasformazione, alla crescita.
Come nel tango.
Vorrei, a questo proposito, condividere una curiosità sull’etimologia della parola TANGO. In realtà nessuno sa chi abbia dato il nome di tango a questo ballo, né si sa esattamente perché si chiami in questo modo.
Tuttavia, la cultura africana ha lasciato un segno indelebile sia nel ballo che nella musicalità del Tango Argentino e pare che "TANGO" in una delle tante lingue sud africane significhi "INSIEME", caratteristica fondamentale che troviamo nel suo ballo.
INSIEME. Nel tango come nello shiatsu, INSIEME per creare, trasformarsi, trasformare.
- ARTI DEL TOCCO
Altra riflessione: in latino tango è la prima persona dell'indicativo presente del verbo “tangere” (toccare) e vuol dire quindi "Io tocco".
Con rispetto, sensibilità... IO TOCCO. E lascio entrare i messaggi dell’altro dentro di me. E trasmetto i miei messaggi...una rispettosa e sensibile comunicazione sottile.
Lo shiatsu viene definita “L’arte del tocco per la salute”. TOCCO.
Come nel tango.

Arte, tocco e comunicazione sottile come ulteriori comuni denominatori tra le due discipline.
Nello shiatsu (quello di Masunaga) il tocco passa principalmente attraverso la comunicazione tra le due mani, che hanno due ruoli ben precisi: una registra i cambiamenti , mano madre, l’altra, mano messaggera, li genera e li “porta in giro” per il corpo. Per consentire ciò , “muovere” il KI, e generare cambiamenti, tra le due mani è necessario un feedback comunicativo-sensoriale continuo.
Come nel tango.
Nella relazione tra la parte superiore del corpo - testa/spalle/busto/braccia/mani - e quella inferiore - bacino/gambe/piedi - la prima registra i comandi (o li trasmette intimamente, sottilmente), la seconda li traduce in movimenti e sequenze di passi e figure.
- CIELO E TERRA
Si sa quanto nel tango sia importante la POSTURA, ai fini di un’espressione ed un’immagine di eleganza e raffinatezza, certo, ma, soprattutto in funzione del RADICAMENTO, che permette la stabilità, dunque la centratura e l’estensione verso l’alto... nonché verso l’altro (senza questi presupposti, lo spazio della coppia sarebbe inquinato ed inibito da invasioni di asse ed accasciamenti vari...).
Solo così si può accompagnare e recepire, creare e crescere...nella Bellezza, nel tono, nella sicurezza e dunque nella rilassatezza.
Perché, in questo modo, non subentrano “giochi forza” e può esplicare una serena ed efficace relazione tra due interi che, sapendosi autonomamente sostenere, possono rappresentare un valore aggiunto per l’altro e creare arricchimento.
Radicarsi, quindi, per essere più belli e più forti nella spinta/estensione verso l’alto: POSSO ANELARE A TANTO PIÙ CIELO, QUANTA PIÙ TERRA RIESCO A “PRENDERE/ AVERE” E MANTENERE.
Come nel tango, questo concetto di ritrova nello shiatsu, ma mentre nel primo è un caposaldo a livello corporeo, nel secondo è un must a livello psico-emotivo.

Il trattamento ha senso di essere e può manifestare i suoi effetti quanto più torì ha un atteggiamento di costante ricerca del Cielo – studio, conoscenza, ispirazione, spiritualità, intuizione...- nella centratura derivante dal radicamento alla Terra.
Questo vuol dire essere realisti, concreti, forti, pronti a non scappare davanti alla sofferenza e a non proiettare sull’altro le proprie paure o i propri stati d’animo...essere
solidi, “stare in quello che c’è”. Solo così si può creare la “ciotola vuota” nel cuore e nella mente ed essere pronti per ukè, integralmente e correttamente.
Ed a metà tra Cielo e Terra, c’è il bacino di raccolta e successiva trasmissione dell’energia dell’Alto e del Basso... il CUORE: il motore del vero tango, il timone del vero shiatsu.

CONCLUSIONI
Sulla base della mio vissuto -relativamente a quanto detto - auguro a chiunque di poter fare esperienza di comunicazione sottile e reciproco sostegno.
Perché è lì che il corpo sperimenta un RISPETTO, una CURA ed un’ATTENZIONE che si trasformano in AMORE, per l’arte, per sé, per l’altro...qualità e talenti che la mente registra proprio attraverso l’esperienza del corpo...e che può poi, così, attivare ed attuare “naturalmente” nel day by day, come nuovo approccio alla vita, come nuova modalità gestionale delle proprie cose, come nuova attitudine comportamentale e di pensiero a livello generale, anche al di fuori degli spazi shiatsu e tango.
Dall’ASCOLTO vero nasce la vera AZIONE che si traduce in vera TRASFORMAZIONE. LoShiatsu ed il Tango si ABBRACCIANO in quest’ esperienza.
Ed allora, in conclusione, mi congedo con l’augurio per me più bello: BUON SHIATSUTANGO A TUTTI!

Barbara Menegatti