Siamo tutti in cerca di qualcosa.
Chi fa shiatsu con la musica è alla ricerca della “tempesta perfetta”, quella alchemica simbiosi tra contatto e musica che permette di vibrare all’unisono e di entrare l’uno dentro l’altro, di non essere più soli, almeno per qualche minuto.
Di visitare i reciproci universi.
Lo shiatsu permette alla musica di entrare nell’inconscio.
La musica permette alle mani di trovare più facilmente la via per arrivare all’anima.
Però non ci sono garanzie sui risultati. Serve il tocco giusto.
Che deve arrivare al momento giusto. Con la musica giusta.
Parliamo della musica giusta.
Del disco perfetto che tutti stiamo cercando. Non è facile trovarlo perché spesso ci imbattiamo in dischi che sono belli... a parte quei due pezzi.
E infatti l’ultima tendenza di molti dei ricercatori di bellezza con cui mi sono confrontato in questi anni è quella di farseli, i dischi.
La moderna tecnologia permette di creare CD anche in casa. Però bisogna fare attenzione a un paio di cosette. Vediamole.
Tanto per cominciare attenzione a non usare i formati di compressione per copiare i brani. Si perdono dati, si perdono vibrazioni che l’orecchio non percepisce (forse) ma che IL CORPO PERCEPISCE. Attenzione perché la musica non si percepisce solo con le orecchie ma con tutto il corpo. Basta provare la differenza tra la musica in cuffia e quella delle casse e quella dal vivo con tanto di vibrazioni energetiche di pubblico e musicisti.L’altro ostacolo è la difficoltà di mettere insieme vari brani senza che il risultato sia una specie di mostro, un golem, uno zombie, un Frankestein. Non basta mettere insieme la musica che preferiamo per
dargli un’anima.
Perché funzioni deve essere ben accostata e accostabile, deve esserci un filo conduttore. Un fattore armonizzante. Se non c’è succede quello che capita alle squadre di calcio che comprano il meglio sul mercato ma poi non riuscendo ad armonizzare i giocatori tra di loro se le beccano anche da squadre con meno campioni ma più affiatate.
Ora sembra che vadano di moda i 5 elementi. In effetti ben si prestano a fare da orientamento per la costruzione di un CD. Molti mi fanno sentire le loro “compilations” degli elementi. Ed è molto interessante scoprire che ognuno pensa al fuoco, alla terra, ecc. in termini musicali assolutamente unici e personali. Ho sentito di tutto. Chi basa i propri accostamenti sul ritmo, chi sulle sensazioni suscitate, chi sugli strumenti utilizzati.
Chi mi conosce bene sa che prendo spesso le distanze da cinesi e giapponesi e che rivendico le mie radici mediterranee. Per questo preferisco utilizzare altri temi per la creazione dei miei dischi. Le 5 fasi mi stanno strette.
I titoli dei miei CD sono cose come: “spazi aperti”, “nostalgia”, “visions”, “carne e sangue”, “dolore”, etc.
Però raramente sono soddisfatto: sento spesso una frattura troppo netta tra un pezzo e l’altro. Non ho uno studio di registrazione e il missaggio è un’arte molto sottile. Per questo motivo preferisco mettermi a caccia del disco perfetto.
Io qui sotto metterò ora un brevissimo elenco di alcuni dischi che mi soddisfano pienamente e che a volte mi hanno aiutato a realizzare il miracolo della tempesta perfetta. Sarebbe bello se qualcuno di Voi lettori condividesse i propri tesori.
Che il dio Pan sia con Voi,
Daniele Arnaldo Giorcelli
RECENSIONI
The Cure – “Disintegration”
Magico.
Eva Cassidy – “Songbird”
Voce straordinaria, musicisti di prim’ordine, ottima registrazione. Toccante.
Angelo Branduardi – “Branduardi canta Yeats”
Poesia + Poesia
Autori Vari – “Afrique Dinamique!”
È il disco del convegno FIS di Montesilvano, usato per le “tecniche sinergiche”. Energia allo stato puro!
James Lavelle – “Romania#026”
Non per tutti. Musica Underground. Da sballo.
Miles Davis – “Kind of blue”
Disco storico. Elegante, raffinato.